Il mio corpo in nove parti

Raymond Federman

 15,00

Pagine: 96
Data di pubblicazione: 10 Ottobre 2008
ISBN: N/A Categoria: Tag:
Il corpo umano può diventare uno strumento straordinario di conoscenza di noi stessi e del mondo?
«Il diario corporale di Federman, virtuosistico e divagante, si fa mediazione sulla vita e sulla morte» Filippo La Porta, Left

L’allievo prediletto di Samuel Beckett intraprende un viaggio tragicomico attraverso nove parti del suo corpo. L’allievo prediletto di Samuel Beckett intraprende un viaggio tragicomico attraverso nove parti del suo corpo.Un viaggio dell’autore attraverso alcune parti del suo corpo: capelli, naso, dita dei piedi, voce, organo sessuale, molare rotto, orecchie, occhi, mano e cicatrici. Nove elementi fisici che fanno da viatico in questo singolare, ironico e malinconico viaggio con l’irrinunciabile e inseparabile compagno di ogni vita umana. A ogni parte del corpo è dedicato un capitolo.
Il mio corpo in nove parti è una danza macabra, ilare e postmoderna, una baudelairiana “sublime pantomima sull’orlo dell’abisso”, tanto più dissacrante in quanto scritta in occasione di un convegno di attempati professori tedeschi di semiotica.
È un romanzo che ricorda gli Esercizi di stile di Queneau, dall’infanzia povera ed ebraica vissuta a Parigi, prima della deportazione della famiglia, passando per il maggio francese, lo strutturalismo, le partite di tennis con sua moglie, senza trascurare una tirade sul suo ingombrante naso giudeo, degna del Cyrano di Rostand. Federman è un Queneau bilingue che, come Céline, ha attraversato l’oceano e vissuto di mille espedienti.
Scrive in una lingua che è insieme colta, altamente consapevole e al tempo stesso “parlata”, argotica, quasi violenta, invasa e pervasa da un incessante ritmo di jazz. Dal libro, che ha avuto un buon successo in America, in Francia e in Germania, è stata tratta una pièce teatrale.