Non è la prima volta che l’Europa abbandona a se stessa la Grecia e la sua cultura, e che la violenza musulmana sorprende l’Occidente. 1507.
L’anziano Lucas Pascali racconta la propria vita: l’infanzia a Mistra, mentre saggi e filosofi sognano ancora un mondo nuovo; la gioventù e la maturità nella Costantinopoli degli ultimi imperatori bizantini. Gli studi di medicina, gli amori, i lutti, i sogni del protagonista, che ha il cuore diviso tra due sorelle, s’intrecciano a vite che iniziano e finiscono sullo sfondo ben ricostruito della lunga notte dell’Impero, culminata il 29 maggio 1453 con la caduta di Costantinopoli per mano delle truppe ottomane. Intanto l’Europa, divisa su tutto, ignora le richieste d’intervento bizantine per non compromettere gli interessi commerciali che la legano ai Turchi, e il Papa subordina l’invio di aiuti all’unione fra la Chiesa latina e quella greca sotto la propria guida.
Caduta la città, inizia una lenta e dolorosa migrazione di tanti sapienti, filosofi e scienziati, che furono i semi da cui fiorì il Rinascimento europeo. Un romanzo popolato di personaggi, storici o di fantasia, sempre umanissimi e attuali.